
che l'anima si briga di partire
e li sospir che manda il cor dolente
mostran a li occhi che non pòn soffrire.
Amor, che lo tu' grande valor sente,
dic': « E' mi duol che ti convien morire
per questa fiera donna, che neente
par che pietate di te voglia udire ».
Io vo come colui ch'è fuor di vita,
che pare, a chi lo sguarda, como sia
fatto di rame o di pietra o di legno,
che sé conduca sol per maïstria
e porti ne lo core una ferita
che sia, com'egli è morto, aperto segno.
Guido Cavalcanti "Rime" Sonetto XVI
10 commenti:
Il dolce stil novo è sempre musica per le mie orecchie :-)
Anch'io ho parlato di poesia nell'ultimo post!
profondo pensiero. buona serata
La donna che salva solo chi se lo merita...
Ah il dolce stil novo.
Bacio e buon lunedì!
Wow Guido Cavalcanti...non me lo ricordavo così bello, grazie per averlo messo!
Se mi citi Cavalcanti e DeNiro in Taxi Driver mi hai già conquistato. Ti seguo al voloooooooooooooooo! ;)
Se mi citi Cavalcanti e DeNiro in Taxi Driver mi hai già conquistato. Ti seguo al volooooooooooooo! ;)
viva gli appassionati di letteratura e di scrittura!! bellissima poesia... gran bel blog! ;)
Giulia
eh già, l'anima si sbriga di partire...
Molto profondi questi versi.Salutoni a presto
Sono contenta che il post su Cavalcanti vi piaccia, è uno dei miei poeti preferiti!
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