Ci sono a volte titoli che tutto sembrano tranne che invitare alla lettura. Ci sono libri che a vederli da fuori non viene voglia di aprirli. Ne propongo tre,potrebbero piacere inaspettatamente.
- "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo" Max Weber, anno 1905. Molto più legginile e scorrevole di quanto titolo e anno di pubblicazione potrebbero suggerire. Non sono tesi da prendere come pure verità, ma come spunti di riflessione (ci sono svariati libri che commentano l'opera anche in modo critico). Un saggio per chi vuole far ginnastica mentale nei momenti liberi
- "Le mie prigioni" Silvio Pellico, anno 1832. Non bisogna aspettarsi retorica nazionalista di stampo risorgimentale, per lo più si tratta del racconto di una esperienza umana difficile (la politica non è l'argomento principale) descritta in un volume piuttosto agile, appena una ottantina di pagine. Lo si trova in versione integrale qui: http://www.liberliber.it/biblioteca/p/pellico/le_mie_prigioni/rtf/le_mie_r.zip
- "Le avventure di Nicholas Nickleby" Charles Dickens, anno 1838. Tipicamente dickensiano, con un buono veramente buono, un cattivo veramente cattivo, ragazze povere, ragazzi e bambini sventurati, una Londra ottocentesca caotica e impietosa. Abbastanza lungo, di un'epoca in cui si leggeva anche per intrattenersi ore e ore senza internet e tv, ma non cupo come le notti dei sobboghi londinesi... Si può provare e trovare qui : http://www.liberliber.it/biblioteca/d/dickens/le_avventure_di_nicola_nickleby/pdf/le_avv_p.pdf
4 commenti:
Non sono il mio genere, ma ogni consiglio letterario è ben accetto, soprattutto se proviene da te ;)
Ciao :)
una classifica interessante, proverò a leggere al meno uno.
saluti cordiali, della città eterna
"Le mie prigioni"...sono anni che mi riprometto di leggerlo, ma poi...
In ogni caso è molto interessante questa classifica, e Weber mi sono pure trovato a doverlo studiare all'univeristà, quindi farei bene a procurarmi qualche suo testo.
Ci crederesti che di Dickens non ho mai letto niente? Ma voglio farlo, se non altro per "dovere morale" verso i grandi classici... chissà, magari prenderò spunto dal tuo consiglio!!
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