Giuliano Montaldo disegna davanti allo spettatore la storia di uno scrittore, di un giovane innamorato delle sue idee politiche, di un uomo con i fantasmi del suo passato e del suo presente: Fëdor Michajlovic Dostoevskij .
Tra scorci del passato che mostrano l'arresto, il processo e i dieci anni di deportazione in Siberia, uno splendido Miki Manojlovic dà corpo al personaggio tormentato dello scrittore intrappolato in una San Pietroburgo popolata di demoni: i suoi demoni personali, come il ricordo della deportazione, i debiti, le contraddizioni e la maturazione dei suoi ideali; il demone di una politica che si fa ideologia violenta, mischia sangue e reali rivendicazioni e si impossessa di giovani studenti; i demoni della violenza subdola della polizia politica e del degrado dei bassifondi.
In una Russia scossa dalle agitazioni anarchiche si incontrano e si scontrano il Dostoevskij interpratato da Manojlovic e il capo della polizia Pavlovic interpratato da Roberto Herlitzka, mentre Carolina Crescentini incarna la delicata e solare stenografa Anna.
Un film da vedere, almeno per dare retta all'ispettore Pavlovic, che, inquitante e vellutato, dice a Dostoevskij : “La scorsa notte ho curiosato un po’ nella vostra vita…una vita appassionante…forse più di un vostro romanzo”.
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