"Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l'amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte"
J. R. Tolkien

martedì 23 gennaio 2007

Blogger alla sbarra

Dalla rete virtuale alle sbarre reali delle prigioni alessandrine: questa è la storia del blogger egiziano di 22 anni Abdul Karim Nabil Suleiman, accusato di incitamento all’odio verso l’islam e diffamazione nei confronti del presidente Hosni Mubarak e dell’Egitto.
Il giovane rischia dai tre ai sette anni di carcere ed è detenuto da due mesi e 16 giorni in isolamento. La Arabic Network for Humanitarian Rights Information lo difende legalmente, ma non ha potuto avere contatti con l’imputato dal diciannove dicembre e ha saputo la data del processo solo due giorni prima che il procuratore di Alessandria aprisse il procedimento. “Kareem è in isolamento, – ha affermato l’avvocato Rawda Ahmed – non può vedere nemmeno i parenti. Ieri è entrato in tribunale accompagnato da uomini dei servizi di sicurezza che gli hanno impedito di discutere con i legali”
Suleiman è conosciuto come Kareem Amer dai blogger e dai frequentatori del suo blog karam903. Blogspot.com, aperto nell’aprile 2005. Nel suo spazio virtuale lo studente ha criticato sia il governo sia le autorità islamiche, compresa l’università in cui frequentava la facoltà di giurisprudenza, la Al Azhar, una delle più importanti istituzioni dell’Islam sunnita. La sua vicenda comincia ad ottobre, con il duro commento contro l’attacco a una chiesa per reazione a uno spettacolo teatrale considerato offensivo verso la religione islamica. Denunciato dal fratello, Kareem viene arrestato e rilasciato solo dopo diciotto giorni e ricomincia subito a scrivere. A marzo viene espulso dall’università e il sei novembre 2006, forse su denuncia del preside, viene arrestato in base alla legge di emergenza in vigore in Egitto dal 1967, l’anno della guerra dei Sei Giorni.
Il caso Suleiman non è però un fulmine a ciel sereno. Hala Batros, una blogger che si occupava delle persecuzioni contro i copti, ha chiuso il suo blog dopo la perquisizione della sua casa, l’arresto e il divieto di lasciare l’Egitto. Mohamed Sharkawy Kareem Shaer e Mohamed Adel sono stati arrestati per aver partecipato a un sit-in contro i condizionamenti sui giudici. Dopo il rilascio dei tre blogger, uno dei quali afferma di aver subito torture nella stazione di polizia, è stato arrestato uno dei leader dei blogger politici egiziani, Alaa Abd El-Fatha.
Il passa parola digitale ha creato una catena di solidarietà per Kareem Amer: 1700 email sono state inviate al governo egiziano per chiederne la scarcerazione. L’udienza è fissata per il 25 gennaio e Suleiman non scrive più in rete da quando ha pubblicato nel ultimo post: “ Ho ricevuto un ordine di comparizione… Ma non ho paura…Dichiaro qui francamente e chiaramente che rifiuto ogni legge o regime che non rispetti i diritti umani e la libertà… e non riconosco come legittima la richiesta di comparizione che viola il mio diritto alla libertà di espressione”.

PER SAPERNE DI PIU': WWW.FREEKAREEM.ORG

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